Origini

Il nome della villa deriva dal piccolo bosco di Cerri, forma dialettale per quercia, nel quale è immersa. Dimora ambita da varie famiglie nobiliari per la sua posizione strategica e dominante alle porte di Firenze, nei secoli ha avuto vari passaggi di mano e trasformazioni architettoniche che si ritrovano negli ambienti e nell’atmosfera della casa. All’architettura militare del tardo Quattrocento si mischiano infatti elementi dell’edilizia rurale e della villa nobiliare tipici del XVI e XVII secolo. Nel Quattrocento il complesso appartenne ai Bini, di cui restano vari stemmi su un torrione e nella corte interna, per poi passare ai Medici a cui è legata la notorietà della villa che fu scelta dal Granduca Francesco I come residenza di Bianca Cappello, la gentildonna veneziana che fu sua amante, poi seconda moglie. Durante il XVI secolo la Villa venne restaurata con elementi tipici del periodo come le grandi finestre inginocchiate presenti sul fianco orientale e posteriore ed il prato superiore al quale risponde il piano nobile della Villa.

Nel Settecento la villa passò ai Moldetti. A loro si devono le opere di adattamento a Cappella del torrione est ed il belvedere centrale del giardino inferiore. Il soffitto della piccola chiesa, dedicata a San Francesco di Paola, è stato decorato internamente da un artista fiorentino. Nei secoli successivi la Villa passò ai Contini Bonacossi e fu ridotta ad usi colonici; nei 20 ettari della proprietà si produceva infatti vino, siamo nella zona di del Carmignano DOCG, e olio extra vergine di oliva toscano. A fine anni Sessanta la Villa è stata acquistata e restaurata dagli attuali proprietari e trasformata poi successivamente da residenza privata a location per eventi e vacanze.